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Relazioni, salute e collaborazione alla Festa di fine estate di Ospedale della Carità

Sabato 9 Settembre, nell’ampio giardino di Fondazione Ospedale della Carità, abbiamo celebrato la nostra Festa di fine estate. Un momento di condivisione che ha coinvolto i nostri ospiti, i loro famigliari ed il personale tutto, in una giornata di svago e divertimento. Con la musica del duo di Annalisa e Francesco, i banchetti solidali e il nostro bar interno attivo a pieno regime, abbiamo deciso di regalare e regalarci un momento diverso, di unione e socialità.

Si può pensare che una festa non sia altro che questo, una festa per l’appunto, ma ciò che abbiamo realizzato è stato molto di più. Infatti “festa”, per noi, significa apertura al territorio, significa salute e buon umore, significa relazioni.

L’incontro: la socialità fa bene alla salute

Se da un lato siamo portati a pensare che una festa faccia bene solo all’umore, è giusto sottolineare come la letteratura medica indichi invece in questi momenti qualcosa di positivo anche per la salute vera e propria. Come sostiene la Dott.ssa Alessandra Marrè, Direttrice Sanitaria di Ospedale della Carità: “Momenti di socializzazione con i propri parenti e con gli altri ospiti, aria aperta e musica, hanno sicuramente un impatto molto positivo sui nostri anziani”.
Con tutto il nostro giardino a disposizione, i parenti in visita, la musica ed il mercatino, gli ospiti hanno infatti passato una giornata all’insegna di nuovi stimoli, in un’atmosfera serena e gioiosa. Qualcosa che potremmo definire rigenerante e di cui siamo certi porteranno il ricordo.

Le relazioni: la stretta collaborazione con altre realtà del territorio

La festa è stata anche l’occasione per consolidare i rapporti con alcune realtà operanti sul territorio cremonese. Con un mercatino allestito per l’occasione, abbiamo dato spazio e visibilità ai banchetti solidali di alcuni amici di Fondazione. Si tratta di realtà virtuose che basano la loro attività sul riciclo, sull’economia circolare, su principi della solidarietà e che fanno dell’aiuto all’altro la loro missione principale. Ad esempio, Un filo pazzesco propone lavori di sartoria ottenuti da vestiti scartati: i pezzi vengono rielaborati da persone con fragilità psico-fisiche e rinascono come nuovi indumenti, in grado di dare grande soddisfazioni a chi li ha prodotti. Rigenera invece basa il suo lavoro sulla coltivazione e produzione di frutta e verdura a Km0, coniugando i temi della sostenibilità ambientale con l’accoglienza. Le Follie ha esposto bigiotteria artigianale realizzata dagli ospiti di una comunità psichiatrica di Cremona.

Festa di Fine EstateIl nostro bar: un nuovo inizio

Riaperto a maggio dopo il lungo stop dovuto al Covid, il nostro baretto interno – attivissimo durante la festa – è stato fra i protagonisti della giornata. Questo perché gestito dagli amici della cooperativa SCS Gruppo Gamma, la cui vice presidentessa, Chiara Persico, ci racconta di come proceda il progetto. “Abbiamo preso in gestione questo piccolo bar avviando un progetto di TIS / Tirocinio di Inclusione Sociale, al fine di inserire nel mondo del lavoro ragazzi che hanno qualche difficoltà. È un contesto perfetto per sperimentarsi e mettersi alla prova, abbattendo le paure e trovando i modi più adatti per cavarsela in situazioni che normalmente li spaventerebbero“.

Considerazioni finali

Non fosse bastato tutto ciò, o la cocomerata con cui si è chiusa la giornata, la Festa è stata anche una bella occasione per far incontrare mondi diversi. Realtà che operano nell’ambito del sociale ma in maniere differenti. Sintetizza il Direttore Generale di Ospedale della Carità, Emilio Tanzi: “Fondazione si occupa di anziani e dei loro parenti, ma fuori dalla nostra struttura ci sono tantissime realtà. Ogni volta che avviene l’incontro con situazioni diverse, nascono occasioni di arricchimento per tutti. La nostra intenzione è dunque quella di proseguire su questa linea nella quale crediamo molto”.
La contaminazione di mondi cooperativi differenti, infatti, produce conoscenza, scambio e tanto entusiasmo. È una cosa che vediamo, da vicino, anche nei nostri operatori.
Chiudiamo quindi l’esperienza positiva della festa pensando a possibili nuovi progetti con scuole, associazioni ed enti, al fine di regalarci esperienze e conoscenze. Fra la saggezza e la memoria dei nostri ospiti e l’entusiasmo di chi vorrà arricchirsi con noi.